Michele Stefanuto, in arte Mik, è cantante, autore e interprete di testi e musica. A fine 2016 esordisce con il video del suo brano “THE NATION” raccogliendo ampi consensi online attraverso il relativo video che ha superato le 37.000 views su YouTube in pochi giorni dall’uscita. Pubblica altri 4 brani in esclusiva per i social: “Africa”, “You Smile”, “Never Ending Time” e “L.A.”, quest’ultimo registrato al Big Bad Sound di Silver Lake mentre passava l’estate 2017 a Los Angeles per suonare ad alcuni show tra Hollywood e Santa Monica.
Abbiamo il piacere di ospitare un artista molto apprezzato sul nostro territorio e oltre i confini regionali. È con noi Michele Stefanuto, in arte Mik! Ciao Mik!!!
Oggi è un giorno molto importante per te, perché esce il tuo primo album da solista. Fino a poco tempo fa scrivevi e producevi musica con una band che si è fatta conoscere anche oltre i confini nazionali. Andiamo però’ ancora più indietro nel tempo. Come hai iniziato a fare musica, chi oppure che cosa ti ha avvicinato a questa espressione artistica?
Su suggerimento di mia madre iniziai con il pianoforte ma mi annoiavo così decisi di passare alla chitarra da autodidatta, anche se poi ho seguito le lezioni di un grande maestro di chitarra Nuccio (Nuccio D’Angelo n.d.r.) che saluto.
Poi entri a far parte della band veneto-friulana “The Panicles“. Ve ne siete prese di grandi soddisfazioni. Ci fai il riassunto dei grandi successi che avete raggiunto insieme?
Nel 2010 abbiamo iniziato a girare qualche locale in giro per l’Europa ad esempio in Inghilterra, Danimarca, Slovenia, Germania, Austria. Nel 2013, dopo qualche cambio negli elementi della band, ci siamo ritrovati a registrare un disco allo studio 2 di Abbey Road firmato da EMI Italia grazie a Roberto Tini che ci ha portati a conoscenza di questa etichetta molto grossa. Nello stesso anni abbiamo aperto il concerto dei Deep Purple a Majano (UD). Nel 2016 è uscito il nostro ultimo disco (“Il Mondo Tace” n.d.r.) come band e da lì sono partito io.
Ora ti proponi come artista solista. Il desiderio di fare tutto da solo da che cosa nasce?
Dal fatto che sono un po’ ribelle e dal fatto che negli anni sia ricorso all’aiuto di colleghi e a volte a mediare con le esigenze di ognuno. Poi sorge l’esigenza di fare qualcosa per sé stessi senza dover mediare con nessuno, cercando magari di evitare i talent come mezzo di auto promozione o altre realtà mainstream. Perché avendoli anche provati con i The Panicles (hanno partecipato a “X-factor” nel 2015 n.d.r.) non sono affini al mio modo di fare musica.
Quindi ritieni che sia più facile promuoversi da solista piuttosto che come band.
Non saprei, sono ancora all’inizio. Proprio oggi è uscito il mio primo album. Potrei dirti di sì ma è un discorso di speranza. È tutto da vedere. Però di certo lavorando da solisti si è più facilitati negli spostamenti e viaggiare.
Proprio oggi esce il tuo primo album da solista, che ha un titolo che racconta molto “Songs From A Hotel Room”. Le canzoni contenute nel disco sono state registrate in diversi hotel. Raccontaci esattamente come è andata.
Per lavoro viaggio molto ed in questo modo ho l’occasione di osservare le cose da svariati punti di vista. Ho cercato di raccontare le mie impressioni esattamente nei luoghi in cui mi trovavo. Registrando nel luogo in cui mi trovavo, utilizzando talvolta delle strumentazioni di fortuna e con un minimo di professionalità.
Quanti sono i pezzi inseriti in questo lavoro discografico?
In tutto sono dodici: dieci “on the road” e due in studio in America. Tutti scritti da me, inediti, tranne uno scritto assieme ad un’artista californiana ed altre collaborazioni ad esempio con Mattia Sarcetta bassista dei The Panicles, ed altri amici musicisti.
Oggi ci presenti il primo singolo estratto dall’album. Si intitola “The Long Way”. È la prima volta che lo trasmettiamo su Radio Gioconda, ci fai una guida all’ascolto?
Intanto vi ringrazio tantissimo per questa opportunità. La canzone parla di una lunga strada che abbiamo davanti e che ci siamo lasciati alle spalle. Il suo significato è quello di non scendere a compromessi con i propri sogni e quindi se abbiamo un sogno cerchiamo di non nasconderlo mai anche davanti alle difficoltà e incontrare sé stessi.
Il protagonista di questa puntata di Riflettore è Mik. Mik, del singolo che abbiamo appena ascoltato è stato girato un video molto curato e dinamico, ma anche censurato su YouTube. Perché?
Perché il protagonista è nudo. Abbiamo risolto con la censura sulle parti intime. Purtroppo per questo non abbiamo potuto promuoverlo su Google.
Alcune canzoni dell’album “Songs From A Hotel Room”, che esce proprio oggi, 11 gennaio, le hai presentate in anteprima lo scorso dicembre a Pordenone, durante il live di “The Leading Guy”, artista che tra l’altro è stato ospite proprio in quel periodo di questa trasmissione. Sul web c’è il video di un vostro duetto. Si percepisce, guardandolo, la magia che solo la musica e la passione possono creare. Tu, sul palco come hai vissuto quel momento?
The Leading Guy è uno degli artisti, non solo locali, con cui ho un’affinità. C’è stata molta naturalezza nell’esecuzione dei brani ed il pubblico è stato fantastico, il miglior pubblico possibile.
A proposito di palcoscenici, ce ne è uno in particolare dove sogni di poter salire?
Sono legato particolarmente ad una location: l’Hollywood Bowl. Se salissi su quel palcoscenico mi considererei arrivato.
Ora passiamo alla domanda di rito di Riflettore: quale canzone del panorama della musica leggera italiana ti sarebbe piaciuto scrivere, cantare o comunque portare al successo.
“Per me è importante” dei Tiromancino. Mi ricorda dei momenti dell’adolescenza. L’ascolto anche a distanza di anni.
Su Radio Gioconda abbiamo appena ascoltato “Per me è importante” dei Tiromancino, la canzone del panorama musicale nazionale prediletta da Mik, nostro ospite di Riflettore. Mik, ritornando a parlare della tua musica, quali sono i tuoi prossimo passi. Oggi è uscito il tuo primo album da solista, c’è in calendario un tour per presentarlo?
La prossima settimana a Castelfranco Veneto (TV), il 17 gennaio, al Maniscalco. A febbraio sarò a Los Angeles e poi a marzo un progetto ancora top secret. Oggi e domani sarò a Dublino al Bloody Stream e poi al Faulty Dog.
Per acquistare il disco come si può fare? È già presente su tutte le piattaforme digitali?
Il disco è distribuito da Fuga e si trova su tutte le piattaforme digitali da Spotify ad iTunes, Deezer, etc.. Durante i concerti sono disponibili, in tiratura limitata, i dischi fisici.
Mik, in bocca al lupo per l’album e per tutti i tuoi prossimi progetti.
A presto e grazie mille di tutto.
Adattamento testi: Luca Bellomo
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