Nel giorno di Pasqua abbiamo voluto percorrere un tratto di strada compreso tra il mare Grado e la montagna, Sappada, passando per la città, quella di Udine. Nelle ore in cui solitamente il traffico è piuttosto pronunciato, le auto incontrate in 110 chilometri, si sono potute contare sulle dita di una mano, a riprova del fatto che gli abitanti del Friuli Venezia Giulia hanno rispetto le rigorose normative anti Covid.
Siamo partiti dalla spiaggia, vuota, come in una situazione apocalittica. In autostrada, dal casello di Palmanova in direzione Udine, si sono incontrate 2 auto. In centro, nel capoluogo friulano, sulle vie principali si vedevano solo alcune auto parcheggiate ai lati, quelle dei residenti. Pubblici esercizi tutti chiusi, anche quei pochi che nel giorno di Pasqua degli anni passati, erano soliti tenere aperto.
Procedendo poi verso le montagne, l’autostrada si presentava allo stesso modo del tratto precedente: traffico inesistente e rarissimi i transiti al casello di Amaro. E così fino a Sappada, dove, sebbene gli operatori si aspettavano un arrivo massiccio di proprietari di seconde case, si potevano riconoscere i soli sappadini che, vista la splendida giornata di sole, si sono concessi camminate sia in paese che sulle strade di montagna.
Autostrada deserta il giorno di Pasqua: dal mare ai monti tutti diligenti
Le due località turistiche di Grado e Sappada che, fino al 2019, venivano prese d’assalto dai turisti nel periodo pasquale, si presentavano in modalità “deserto”. Pochi anche i residenti che hanno deciso di concedersi visite a parenti o passeggiate all’aperto e, in entrambe le mete turistiche, quasi impercettibili le presenze di proprietari di seconde case. Comune denominatore: la speranza che queste restrizioni concedano, tra qualche settimana, ampio spazio allo sviluppo della stagione turistica estiva.