Si racconta che a Valle Rivalpo, in località Cjarsevualis, c’era un villaggio, del quale si possono ancora vedere i resti, abitato dai Pagàns. Quello di Cjarsevualis era il villaggio celtico più importante della valle perchè aveva un grande castello che non era stato costruito da mani umane e che non era abitato dagli umani. Nel castello viveva un caprone d’oro, un essere straordinario che proteggeva i Pagàns. Il caprone aveva una particolare virtù: si diceva che favorisse la fecondazione delle donne. Forse era soltanto una diceria, ma sta di fatto che tutte le famiglie di Cjarsevualis avevano nove o dieci figli, mentre la maggior parte delle donne di Pronescis non aveva figli. Così agli abitanti di Pronescis venne l’idea di rapire il Bec d’àur, per portarlo nel proprio villaggio. Ne nacque una lotta tra gli abitanti dei due insediamenti. Il Bec d’Aur assisteva allo scontro fra i Pagans e gli abitanti di Pronescis e l’ira crebbe in lui. Come potevano quei miseri uomini pretendere di trattare un dio come se fosse qualcosa di loro proprietà? Così il Bec d’Aur si animò ed uscì dal castello per punire la presunzione degli uomini. Corse verso il crêt che sovrastava Cjarsevualis, e con i colpi delle sue potenti corna fece franare la roccia sul campo di battaglia uccidendo gran parte degli abitanti impegnati nello scontro. Da quella frana si formò un crepaccio. Non si sa se questa creatura sia mai esistita oppure no. L’unica cosa certa è che oltre la malga Plumbs, vicino a Cjarsevualis c’è un crepaccio che si sarebbe formato a seguito delle cornate del Bec d’àur.
Nella foto: panorama di Paularo
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Direttamente dalla puntata del 11 marzo 2019 di Chi Ben Comincia su Radio Gioconda.