Riflettore con Jody Sion

 

#Riflettore dove artisti affermati o emergenti raccontano la loro musica.

J_A_N (Jody Sion, Alessandro Aruffo, Nikolas Gregori, Igor Borelli) giovanissima band del territorio che la scorsa estate ha vinto “Play! 2018” il concorso musicale, organizzato da Homepage Festival e The Groove Factory, rivolto a gruppi e singoli che propongono musica inedita. E’ con noi Jody Sion, il frontman della formazione.

L’intervista è a cura di Linda Fiore.

Come si sono formati i JAN? Come è avvenuto il vostro incontro?

Io, Alessandro e Nikolas ci conosciamo da molti anni, io e Alessandro, il batterista, suonavamo insieme dieci anni fa. Ci siamo rincontrati circa un anno fa ed abbiamo deciso di formare questa band assieme a Nikolas. Igor è si unito nei mesi seguenti e sono nati JAN.

Un incontro fortunato che vi ha portati a vincere un importante premio l’estate scorsa: primi classificati al contest “Play!”. Che cosa vi siete detti poi tornando a casa con il vostro premio meritato tra le mani?

Eravamo tutti e quattro molto felici, non ce lo aspettavamo. Eravamo anche stupiti perché era uno dei nostri primi live, non abbiamo suonato tanto spesso quest’anno. Aver suonato così poco insieme ed aver vinto un contest ci ha stupiti.

Per ogni artista etichettare il proprio genere musicale è sempre molto complicato. Riesci a grandi linee ad incasellare il vostro?

Quello che stiamo cercando di fare è un rock che sia semplice, che abbia ritmo e che sia melodico. Cerchiamo di suonare una musica che abbia energia, che sia veloce che faccia divertire e che abbia una sostanza melodica.

Scrivete principalmente in inglese. Ognuno di voi ha un compito specifico nella stesura dei vostri pezzi o è sempre un lavoro di squadra?

È un lavoro di squadra. Ognuno di noi ha diverse abilità musicali: io scrivo i testi ed in generale la musica. Alessandro arrangia la batteria e dà uniformità alla canzone poi Nikolas aggiunge i suoi assoli di chitarra. È un lavoro assolutamente complessivo.

Tra poco ascolteremo la vostra musica su Radio Gioconda, in particolare il brano “Heart In a Shell”. Siccome è la prima volta che lo trasmettiamo in radio ed il testo è in inglese, ci fai una guida all’ascolto per comprenderlo meglio ed apprezzarlo a 360 gradi?

Parla della libertà personale di ognuno. La libertà che ognuno può raggiungere nella vita attraverso un lavoro, un viaggio o qualsiasi cosa, questo è il tema principale. Si parla dell’amore in senso astratto e molto ampio. Alla fine, ci si pone una domanda se questa libertà e questo amore astratto si possono raggiungere.

Di come canti colpisce molto la perfetta pronuncia inglese. A che cosa è dovuta?

Mio papà è australiano e quando ero piccolo mi parlava in inglese, in più io ho vissuto quattro anni a Londra. Ho studiato molto l’inglese perché sono appassionato alla lingua.

Prossimamente hai in programma di scrivere qualcosa in lingua italiana?

Prossimamente no, perché non l’ho mai fatto. Non ho mai provato ad esprimermi in italiano. Ma in un futuro più lontano potrebbe anche essere. Mai dire mai.

Tu suoni, componi, canti. Hai iniziato prima a cantare o suonare?

Ho iniziato suonando le cover delle mie band preferite, poi negli anni ho iniziato a scrivere le mie canzoni. La voce ed il canto mi sono venuti naturali anche se poi ho studiato e perfezionato entrambe per molto tempo.

Sul palco ti muovi in modo molto naturale e nello stesso tempo potente. Ti ho visto alla finale del contest “Play!”. Hai uno stile davvero tutto tuo. È tutta farina del tuo sacco, ti ispira a qualcuno oppure qualcuno ti ha insegnato a stare così sul palcoscenico?

No, ho preso spunto dagli artisti che mi affascinano di più. Mi trovo a mio agio sul palco. Mi piace che la gente si diverta, mi piace quello che suoniamo, mi piace l’atmosfera. È il mio ambiente naturale.

Assieme ai JAN quali traguardi vi siete posti per il 2019, che ormai è davvero molto vicino?

Per il 2019 abbiamo preparato dei demo con The Groove Factory ed un video live di una nostra canzone. Stiamo spedendo questo materiale alle booking agencies che si occupano di organizzare gli eventi dal vivo. Ora si tratta di attendere per programmare un calendario di live.

Jody, qui a riflettore abbiamo una domanda di rito: siamo soliti chiedere ai nostri ospiti quale canzone del panorama della musica leggera italiana sarebbe piaciuto loro scrivere, cantare o comunque portare al successo. La tua qual e?

Il mio artista preferito italiano è Lucio Battisti ed una delle sue canzoni che preferisco è “Il Mio Canto Libero”. È una splendida canzone dal punto di vista musicale e melodico così come il testo scritto da Mogol ovviamente.

Sul web siete molto attivi. diamo i link per chi volesse continuare a seguirvi e vedere foto video che vi riguardano?

Su YouTube c’è il video della canzone ed i nostri demo su soundcloud.

Un grandissimo in bocca al lupo per il vostro futuro musicale e ti ringrazio per averci fatto compagnia qui su Radio Gioconda.

Vi ringrazio anche io per avermi invitato a questa intervista. Ciao a tutti!

Adattamento testi: Luca Bellomo

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